Il consiglio comunale dello scorso 21 dicembre è stato agghiacciante. È accaduto un po’ di tutto, sospetti, pregiudiziali, copia incolla, moralismi, insulti, forza pubblica, chi sono io e chi sei tu. Insomma, il solito campionario, ma di più. C’è così tanta carne a cuocere che bisogna trattarne a puntate, tipo serie di Netflix.
Non so se ne avrò voglia. Non so neanche se è giusto annoiare i lettori con un resoconto dettagliato, anche se a episodi. Forse è opportuno fare una scelta e concentrare l’attenzione sul piatto forte: la rotazione di Barisciano. Cos’è?
Mettetevi comodi.
Il Comune di Trinitapoli ha bandito due concorsi per otto posti in tutto (due da istruttore e sei da collaboratore amministrativo) al quale si sono presentati mille candidati. Una cosa mai vista, segno dei tempi. A giudicare da quanta gente si è proposta per venire a lavorare qui, si direbbe che stiamo a Miami. E invece, stiamo in un piccolo centro della provincia, sotto inchiesta per mafia. Vedi come stiamo messi. In Italia, dico.
I vincitori affronteranno delle prove selettive e saranno sottoposti al giudizio di una commissione, i cui membri sono sgraditi a Barisciano e Tarantino. In particolare, un commissario di Vieste, rimasto innominato, sarebbe all’origine dei sospettosi bracchi dell’opposizione, i quali hanno fatto notare che è lo stesso che faceva parte della commissione che aveva promosso il dirigente del settore che ora l’aveva a sua volta nominato commissario (che è un fatto normalissimo: se la legge ti dà la facoltà di nominare persone di tua fiducia, è logico che tu chiami qualcuno che conosci e di cui ti fidi). Fatto sta che la legge è ostinata: prevede che la scelta spetti al funzionario competente. Ma ai due dell’opposizione la legge non piace. Vogliono una soluzione “fuorilegge”. Vogliono che la commissione la nomini il consiglio comunale. Che è qualcosa che non si può fare, ma tanto a loro della legge non frega niente.
Perché lo fanno?
Ma perché Barisciano e Tarantino sono un po’ come il professor Piton dei Serpeverde, quello di Harry Potter, quello sempre vestito di nero con i capelli corvini untuosi che insegna le materie oscure. Come Piton dei Serpeverde, i due segugi razzolano nel torbido dell’animo umano, rimestano nella melma dello spirito, spappolano la carne debole col puntello dell’insinuazione, sentono puzza di bruciato ovunque, di magna magna, e chiedono la convocazione del consiglio comunale per discutere di occultismo.
Se le nomine le ha fatte il funzionario, se la prendessero col funzionario. Che c’entra il consiglio comunale?, direte voi.
Avete ragione, chiunque lo capirebbe. Tanto è vero che al consiglio la maggioranza si presenta con una mozione pregiudiziale: non si può discutere della faccenda perché non è di competenza del consiglio. Che ingenui! Ancora non hanno capito con chi hanno a che fare. Barisciano e Tarantino non se ne fanno niente del funzionario, a loro non sta mica a cuore il fatto in sé. Vogliono, come sempre, un pretesto per attaccare il sindaco Losapio. E infatti, se ne fottono della pregiudiziale, della legge e della legalità e parlano lo stesso del merito.
E cosa dice Barisciano? Perché le nomine della commissione non gli piacciono? Di che cosa si lamenta?
(Se non siete seduti, sedetevi che la palla è grossa)
Sono sempre gli stessi, dice, viene violato il sacro criterio della ROTAZIONE.
La rotazione! Barisciano! Proprio lui parla che da bambino non ruotava neanche per fare il girotondo!
Da quando Barisciano è comparso sulla scena politica trinitapolese si è piantato come un palo e non si è più spostato. Si è radicato come un cedro del Libano (a lui piace il cedro del Libano, vedi il precedente consiglio comunale) anzi, altro che albero, come un muro di cemento armato, e nessuno è più stato capace di rimuoverlo o di scavalcarlo o di aggirarlo.
Quando fu eletto la prima volta, anche con i numerosi voti di Pasquale Lamacchia, ve lo ricordate la fine che fece il giovane pupillo? Pasquale fatti da parte, sei giovane, facciamo fare l’assessore a uno più esperto, non ti preoccupare, verrà il tuo tempo. Risultato: Pasquale ha fatto i capelli bianchi e il tempo non è ancora arrivato. La rotazione a Pasquale non arriva mai.
E quando nel 2016 illuse la Tarantino che l’avrebbe sostenuta come candidata sindaco? Ve lo ricordate come andò a finire? All’ultimo si candidò lui e la Tarantino rimase con un palmo di naso. Era la volta di Vidoq che grida il famoso Signora, vaffa… Le urla, le sedie, Striscia la Notizia, vi ricordate? Un turbinio di eventi, però lui niente: fermo, stabile, laterizio. Pure quella volta, la rotazione la vedemmo col binocolo.
E quando alle scorse elezioni fecero il comizio per dire che ci voleva il rinnovamento, la sera che stavano pure Marrone e Minervino (e Tarantino ovviamente, dove sta Lillino sta sempre Tarantino ad aspettare la rotazione). In molti quella sera pensarono: meh, è arrivato il momento finalmente, l’ha capito il fatto. Risultato: candidato sindaco per la quarta volta.
La canzone di Ligabue ve la ricordate?
Lì, sempre lì, lì nel mezzo.
Dai finché ce n’hai, finché ce n’hai stai lì
Barisciano è l’antitesi vivente del concetto di rotazione. Nella sua carriera ha sempre assunto una posizione solitaria e ostruttiva, egotica e repressiva. Ha sempre impedito a chiunque di emergere all’interno della sua cerchia di adepti, tanti giovani promettenti hanno fatto le spese del suo egocentrismo. Anche coloro che si facevano notare al di fuori della sua setta di ciechi adoratori sono stati sedotti, illusi e accantonati. Verrà il tuo momento! Sì, come no, è arrivata prima la dentiera e la pensione sociale.
Sentirlo parlare dell’imprescindibile criterio della rotazione mi è parso paradossale; un po’ come quando si è alzato dal suo seggio per dirigersi minaccioso contro Tiritiello e poi ha chiesto l’intervento della forza pubblica perché si sentiva minacciato. Lui si alza minaccioso, ma si sente minacciato. È fatto così. Sempre nel 2016, subito dopo aver mandato a quel paese la Tarantino in diretta Facebook, pubblicò un video in cui si lamentava del comportamento increscioso indovinate di chi? Della Tarantino!, che il vaffa l’aveva subito in silenzio. (Ora però stanno insieme. Lei aspetta la rotazione).
Ha fatto convocare il consiglio comunale per parlare della rotazione. Però c’è da dire che stavolta ha ragione. La rotazione è un criterio importante, imprescindibile. Speriamo che alla prossima tornata elettorale se ne ricordi. Ma dubito: la rotazione vale per tutti, tranne che per lui. L’unica rotazione che riesco immaginare è quella delle scatole dei suoi seguaci.
Arriverà il vostro momentoooo, arriverà il vostro momentoooo…