Anche quest’anno si è celebrata la festa patronale, festa religiosa che nasce in tempi molto remoti. Un appuntamento importante in cui la comunità dei fedeli si ritrova anche gioiosamente intorno al santo patrono. Nel numero di agosto de Il Peperoncino Rosso Maria Giovanna Regano ricostruisce la storia e il significato di questa esperienza religiosa nella nostra città. Accanto alla festa religiosa ogni comune piccolo o grande che sia nei mesi estivi finanzia una serie di eventi musicali, sportivi, folkloristici, letterari, teatrali, cinematografici, mostre, enogastronomici etc.
Si deve all’architetto Renato Nicolini, giovane assessore alla cultura del comune di Roma nella giunta social-comunista presieduta dallo storico dell’arte Giulio Carlo Argan, l’invenzione dell’Estate Romana che tanto ha influenzato le politiche culturali di tutti i comuni d’Italia degli anni successivi. Era l’anno 1977 e oggi ogni città ha il proprio cartellone estivo. L’idea nacque dalla constatazione che in estate Roma si svuotava e chi per tante ragioni era costretto a restare in città non sapeva che fare, chiudevano cinema e teatro e qualunque altro luogo di ritrovo. Fenomeno particolarmente triste nelle periferie.
Questi i presupposti da cui nacque l’Estate Romana che all’inizio era imperniata su cinema e musica e che dai grandi eventi nel Circo Massimo, nella Basilica di Massenzio e sulla spiaggia libera di Castelporziano, ove si svolse un Festival Internazionale di poeti seguitissimo dai giovani, si espanse anche in periferia.
Renato Nicolini guidò l’Estate Romana dal 1977 al 1985.
Anche Trinitapoli ha avuto ogni anno il suo cartellone estivo organizzato dalle amministrazioni comunali perlomeno da quando io ricordo, cioè dagli anni 70 che ben presto si arricchì di iniziative culturali in varie direzioni. Ricordo i primi concorsi di pittura ove partecipavano artisti esordienti ma anche già affermati da cui nacque l’idea di creare una pinacoteca comunale. Nel Municipio sono custodite le opere che l’amministrazione acquistava in quelle occasioni, per esempio una o due tele del pittore barese Raffaele Spizzico e di altri che costituirono il primo embrione della vagheggiata Pinacoteca Comunale. Non mancavano concerti eseguiti dalla nostra banda municipale diretta dai maestri Angelo Di Fidio e Domenico Virgilio e da prestigiose bande pugliesi particolarmente apprezzate dai numerosi melomani casalini.
Per restare nel campo musicale e ad anni più recenti numerosi sono stati i concerti di artisti e cantanti senza dimenticare uno spettacolo che si tenne nel lontano 1974 dietro la chiesa del Villaggio del Fanciullo in cu si esibì la famosissima Venere Nera Lola Falana presentata da Daniele Piombi all’inizio di una brillante carriera in Tv.
Quindi. Estate 1996 concerto di Umberto Tozzi, nel 1997 ascoltammo Alex Baroni, nel 1998 Gianluca Grignani in concerto, nel 1999 Mango in viale Cappuccini, nel 2004 Antonella Ruggiero, nel 2005 ospitammo anche i Ricchi e Poveri. Celeberrimo fu il concerto dei POOH ospitato nel campo sportivo il 2 agosto 2003. Ingresso a pagamento, furono staccati 9000 biglietti al costo di 10 euro. Una parte dell’incasso venne devoluto a due associazioni di volontariato mentre il 16 Agosto successivo migliaia di fans accolsero a via XX settembre Nino D’Angelo.
Va ricordato che le amministrazioni si avvalevano della consulenza del concittadino Gino Russo, promoter musicale e teatrale. Gino era un grande professionista che in Puglia ha portato Elton John, Bob Dylan, Joe Cocher, i Simply Red, Jamiroquay, Lucio Dalla e tanti altri. A lui, nel 2007, unitamente a Michele Placido venne affidata la direzione artistica del Premio Città dei Cavalieri di Malta.
Il Premio venne istituito nel 2006 per premiare personalità, enti ed associazioni che si siano distinti nel campo sociale e culturale a livello locale, nazionale e internazionale. L’evento veniva organizzato in partenariato con il Ministero dei Beni Culturali, con la Regione e con l’amministrazione provinciale. Il premio era costituito da una scultura di bronzo con al centro l’occhio della Trinità su supporto ligneo, opera dello scultore Alessandro Fanizza. Si svolsero 4 edizioni, dal 2007 al 2010 con grande successo di pubblico.
La prima edizione si tenne nel 2007 con i presentatori Attilio Romita, storico giornalista del Tg 1 e Tg 2 affiancato da Matilde Brandi, attrice, ballerina e showgirl, che presentarono anche la seconda edizione.
Furono premiati: Medici senza frontiere organizzazione internazionale che offre assistenza sanitaria, Comunità di Sant’Egidio organismo collettivo di carità cristiana, Ennio Morricone compositore e direttore di orchestra, Riccardo Scamarcio attore, Danilo Mainardi etologo e divulgatore scientifico, Sergio Rubini attore e regista, Annamaria Tunzi archeologa, Gianni Ciardo attore comico, Mario Rosini musicista, Jenni B cantante italiana, Raphael Gualazzi cantautore e pianista.
Andando a memoria ricordo che nelle edizioni successive vennero premiati tra gli altri la cantante Fiorella Mannoia, il chitarrista e cantautore Alex Brilli, la imitatrice Gabriella Germani, i giornalisti e conduttori televisivi Rosanna Cancellieri e Gigi Marzullo, lo stilista Guillemo Mariotto, la cantante Valentina Stella, l’attore e personaggio televisivo Francesco Arca, l’attore Michele Placido, la Amref health Africa la più grande Ong che offre supporto sanitario alle popolazioni africane, Luisa Corna cantante e conduttrice, Amedeo Minghi,compositore, e Giuliano Di Cesare trombettista, che venne premiato per la direzione artistica dello spettacolo VianDante svoltosi nelle grave di Castellana Grotte. Fu anche premiato il programma televisivo Zelig.
Strepitoso fu il successo che arrise alla terza edizione nel 2009 con la partecipazione del Teatro Pubblico Pugliese. Presentatori l’attrice e comica Tosca D’Aquino, la top model svedese e violinista Charlotte Krona con la partecipazione dei comici napoletani Antonio e Michele. Quell’anno Il filo conduttore della manifestazione fu un omaggio al cantante Domenico Modugno. Il premio fu ritirato dalla moglie, l’attrice Franca Gandolfi.
Premi speciali furono assegnati alla cantante Noemi reduce da X Factor, ai giovanissimi Pietro Barone, Ignazio Boschetto tenori e Gianluca Ginoble baritono che proprio quell’anno avevano costituito il gruppo musicale Il “Volo” destinato a diventare celebre in tutto il mondo e al cantante Antonio Rocco. Per il teatro e la cinematografia furono premiate l’attrice Serena Autieri e la regista Lina Wertmuller.
Per il ruolo svolto nel campo sociale vennero premiati l’82° Reggimento Fanteria “Torino” per l’impegno nelle missioni umanitarie e l’associazione per l’accoglienza dei bambini oncoematologici, Peter Pan”.
Il clou della serata fu il premio speciale dato al gruppo rock salentino i Negroamaro anche per il particolare arrangiamento della canzone “Meraviglioso” di Domenico Modugno.
La serata fu allietata da una Orchestra Sinfonica composta da trenta elementi e dalla cantante jazz trinitapolese Rosanna Brandi che nel corso degli anni si è esibita in prestigiosi festival internazionali come “Time in jazz” e con grandi musicisti e cantanti come il pianista Danilo Rea ed Elton John. Vive attualmente a Londra dove insegna canto ed è membro del “London Vocal project”.
La serata si concluse con un concertone in via Vittorio Emanuele in cui si esibirono gli artisti che avevano partecipato alla manifestazione allietando la Notte Bianca in cui i negozi restarono aperti tutta la notte. (Video premio città Cavalieri di Malta)
Erano anche gli anni delle feste dell’Unità, di Liberazione e dell’Avanti. Feste del Pci, di Rifondazione Comunista, del Psi per raccogliere fondi a sostegno dei loro giornali. Non mancavano le luminarie come nelle feste religiose. Feste auto-finanziate con la raccolta fondi tra i cittadini e con il ricavato dalla vendita di biglietti di lotterie in cui, un anno, il primo premio fu una Fiat Punto. Per questa lotteria Rifondazione Comunista vendette 5000 biglietti, uno ogni tre abitanti al prezzo di 5 euro ciascuno.
Spesso queste feste duravano una settimana in cui politica cultura e teatro si alternavano a eventi musicali in cui di anno in anno si esibirono il cantante e re della Sceneggiata napoletana Mario Merola, la cantante e attrice Rita Pavone, i cantanti Jmmy Fontana, Nico Fidenco e Franco Simone, le Sorelle Bandiera, l’attore Pippo Franco volto simbolo del Bagaglino, il cantautore Sergio Endrigo, il musicista Raoul Casadei,il cantautore e paroliere Cristiano Malgioglio e il cantante neo melodico Gianni Celeste.
Un aneddoto. Non conoscevo dell’esistenza di Gianni Celeste ed esternai a Gino Russo le mie preoccupazioni per un fiasco colossale che danneggiasse il prestigio che la Festa di Liberazione godeva tra i concittadini. Gino mi rassicurò e mi affidai a lui. Scoprii nei giorni successivi, invece, che il cantante era molto popolare. Ogni giorno automobili guidate soprattutto da giovani attraversavano la città sparando ad alto volume le sue melodie esprimendo apprezzamento per il cantante e fremiti per l’attesa della fatidica data.
Fu un crescendo continuo. Ne avvertii la dimensione quando il giorno della esibizione mi informarono che erano presenti ingenti forze di polizia. Il palco era posizionato davanti a Palazzo Quadra. Migliaia di persone riempirono corso Trinità superando la Chiesa di Sant’Anna e altre si dispersero nelle strade laterali per l’impossibilità di avanzare. E giunse il momento tanto atteso dai suoi ammiratori. Gianni Celeste salì sul palco e io lo seguii sospinto da qualcuno che riteneva che dovessi prendere la parola per un discorsetto. Non lo feci perché subito un senso di vergogna mi colse al pensiero che la mia presenza potesse essere giudicata come una sfacciata strumentalizzazione politica.
Davanti a quella immensa folla che da settimane attendeva di ascoltare le melodie del loro beniamino e che di certo non era accorsa per ascoltare me, capii che ero fuori posto e che mi dovessi mettere da parte. Dopo poche frasi di circostanza lasciai immediatamente la parola al presentatore ufficiale e scesi dal palco.
Le feste di partito erano feste veramente popolari perché costruite intorno a folti gruppi di volontari che la passione politica induceva a spendersi per la buona riuscita. Chi era impegnato alla raccolta fondi, chi a montare e smontare gli stand o le mostre, chi attaccava manifesti e faceva la spola con la tipografia, chi allestiva il ristorantino, chi preparava i panini o arrostiva le salsicce o mesceva il vino, chi stava alla cassa o serviva ai tavoli, chi preparava l’immancabile spazio politico e accoglieva gli oratori, chi addetto alle lotterie invogliava con un megafono ad acquistare i biglietti. Non è mai mancato anche l’aiuto disinteressato di qualche elettricista o falegname quando ci mancava la competenza. Insomma una esperienza di comunità vissuta da tutti, dai volontari, dagli iscritti e dai cittadini, stretti da una solida rete di passioni politiche.
Anche quest’anno come ormai consuetudine i trinitapolesi hanno avuto il loro cartellone firmato come spesso accade solo dal sindaco ma non dall’assessore delegato. Un assemblaggio piuttosto disordinato delle attività delle associazioni locali che attendono il periodo estivo come l’occasione per un saggio finale. Ognuna comunque ha dato il meglio di sé ed ha contribuito all’intrattenimento collettivo. Assurda, invece, è apparsa l’organizzazione di una sorta di Stracasale che ha creato il caos nella viabilità.
Niente di nuovo sotto il sole per la presenza della cantante Anna Tatangelo. Sui social il consueto scontro tra gli ammiratori della cantante e i detrattori. I più agguerriti si sono presi la briga di inviarci le foto (in coda all’articolo) dei numerosi spettatori all’inizio del concerto e del deflusso dopo una mezz’oretta. Insomma un normale cartellone estivo su cui nulla sarebbe da aggiungere se non fosse stato inquinato dalla ossessiva strumentalizzazione politica di cui il sindaco non riesce a fare a meno. Credo che non ci sia stata alcuna serata in cui non sia riuscito ad imporre la sua presenza e il solito discorsetto ricco di banalità. Per salire sul palco ha inventato un’altra delle sue furbate.
Ha ricavato uno spazietto nello spettacolo della Tatangelo per consegnare una targa allo scrittore e regista Nicola Conversa, il cui curriculum professionale richiedeva maggiore tempo a lui dedicato e non lo spazio di un intervallo. Insomma un cartellone estivo come un palcoscenico lungo un mese in cui esibirsi e autocelebrarsi. Dopo il solito ridondante ritornello di superlativi, “meraviglioso, grandioso, memorabile, storico” raggiunge vette di incredibile vittimismo quando dopo uno spettacolino o il crepitio del ballo della Taranta ricorda le sue sofferenze nel vedere lo stato in cui la città è ridotta.
La nostra città in effetti è mal ridotta e ha perso il prestigio raggiunto in tanti anni di buona amministrazione ma solo grazie alla sua sciagurata decennale gestione della cosa pubblica conclusasi con lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità nel tessuto sociale, amministrativo e politico. Non sarà certo un cartellone estivo a farla rinascere. Ma ci faccia il piacere, lascia godere ai cittadini lo spettacolo in pace!