Da qualche tempo sono preda di una dolorosissima crisi emorroidaria. Se non avete mai avuto a che fare con le emorroidi, vi informo che ci sono alcune cose che non dovete assolutamente fare, tipo mangiare riso in bianco o banane acerbe. Fra tutte, però, quella che proprio dovete evitare è seguire il consiglio comunale.
Voi direte: non te lo avrà mica prescritto il medico!
Vero. Ma che ne sapevo? Io volevo giusto distrarmi un po’.
Volevo vedere come andava a finire la storia della scrivania, tanto ormai con la diretta streaming l’approccio è tipo Grande Fratello Pip (Piano Insediamenti Produttivi: a proposito a che punto sta la commissione?). E invece, mi sono ritrovato con una notizia sconvolgente: Barisciano & Company, anzi Barisciano & Cameraty, hanno scritto al Prefetto in difesa di Iannella e Di Feo per la questione dei posti a sedere. Se non avete seguito la vicenda, ve la riassumo:
Tenore: Quel posto è mio!
Soprano: No, non è più tuo. Ora, il tuo posto è lì.
Tenore: Non mi piace! È indecoroso.
Soprano: Quello sta.
Baritono: Si scredita il Consiglio, tempio e presidio della democrazia!
Coro: Prrrrrr!
Baritono: Scriveremo a Sua Eccellenza il Prefetto.
Alla fine, la conclusione è sempre la stessa: il Prefetto. Ma, insomma, lo volete lasciare un po’ in pace il Prefetto? Lo chiamano Eccellenza, ma poi lo trattano come la maestra alle scuole elementari:
– Maestra! Giovanni mi ha rubato la merendina!
Ormai lo tartassano di lettere lamentandosi di qualsiasi cosa, ci mancano solo il cattivo tempo e il palinsesto di Rete 4. Non c’è inezia che Barisciano & Comparsy affrontino senza disturbare l’autorità. Tra criminalità, infiltrazioni mafiose, movida violenta e compagnia bella, secondo loro il Prefetto si dovrebbe occupare pure dei posti a sedere al Grande Fratello. Dice: se ne occupa, tanto è vero che risponde. Certo che il Prefetto risponde, non è mica maleducato come qualcuno.
Comunque, non è per questo che mi si infiammano le emorroidi, è per l’insopportabile moralismo.
Barisciano & Compary sono afflitti da una forma grave di moralismo. Ogni piccolezza è l’occasione per ergersi a censori della morale pubblica, ogni quisquilia una filippica interminabile su quanto sono bravi loro e quanto sono cattivi gli altri, da una minima questione tirano fuori polemiche su mille inezie. Il moralismo a grappolo, insomma, come le emorroidi. E infatti, in puro stile emorroidario, quanto più sono stitici gli argomenti, tanto più si gonfiano di moralismo. Lana caprina per natiche sensibili.
L’ultima che ci è toccata è la polemica sull’albero di Natale.
L’amministrazione ha comprato una punta di vero abete per fare l’albero di Natale in Piazza Umberto I. Barisciano, ovviamente, ha attaccato la polemica. Ma non la polemica che faccio io con mia moglie tutti gli anni, tipo: “Ancora spendere soldi con quest’albero?!”. Nient’affatto. Ha tirato su, udite udite, la polemica ambientalista.
Proprio a Trinitapoli, nominata all’epoca città del verde, tagliamo un abete per farci l’albero? Dovevate comprarne uno di plastica, piuttosto.
Ora, premesso che ormai Barisciano tira fuori “la città del verde” come faceva un mio vecchio zio che in ogni occasione di ritrovo familiare se ne usciva col fatto di quella volta che in Inghilterra ballò con una ragazza del luogo: “Ero un ballerino eccezionale”, diceva. “Sì, sì, lo zio, mo’ però basta a bere”.
Dicevo? (mi sono perso nella premessa). Ah, sì.
Secondo la teoria ambiental-moralistica di Barisciano, se compri un albero vero (come fanno quasi dappertutto, perché ci sono aziende che coltivano gli abeti a questo scopo, così come ci sono quelli che coltivano i pioppi per farci la carta pregiata, così come ci sono quelli che coltivano gli ulivi e poi li estirpano per cambiare coltura e nessuno si scandalizza) sei nemico della natura; se, invece, compri un enorme albero di plastica non biodegradabile (al triplo del prezzo) sei amico della natura! Il natural-plasticismo: la nuova corrente dell’ambientalismo bariscianista.
Amate l’ambiente? Comprate plastica!
Questa logica (a)stringente mi ha riacutizzato i dolori che non vi dico.
Ho parlato col medico di questo strano fenomeno e mi ha detto che è normale. Dice: “La prossima volta, se proprio devi farti del male, almeno assumi una dose doppia di Daflon 500”. Probabilmente lo farò. Prima, però, ho deciso di scrivere pure io al Prefetto per lamentarmi dei miei dolori.
Sempre sperando che prima non lo faccia Barisciano in difesa del povero abete.