Il candore della pavimentazione in pietra di Trani ne determinò il suo nome. I cittadini incominciarono naturalmente a darsi appuntamento “alla villa bianca”
Così venne subito indicato lo spazio racchiuso tra il bar Sport e l’incrocio con via Doria in omaggio al candore della pavimentazione in pietra di Trani non appena furono terminati i lavori di ristrutturazione.
Era il 1986! Prima di tutto abbattemmo i Bagni Pubblici, una piccola costruzione situata proprio al centro. Da tempo in tanti ne chiedevano lo spostamento. “È come se borbottavano in casa avessimo un bagno al centro del salotto buono”. Era anche ritenuto indecoroso che durante lo struscio domenicale le famiglie assistevano ad un frequente andirivieni. Abbattemmo anche una piccola vasca in cui guizzavano i pesciolini realizzata dall’amministrazione del sindaco Michele Mastropierro. Eliminammo anche la recinzione in ferro battuto che proteggeva un piccolo giardino con cespugli ornamentali e fiori. Avevamo deciso insomma di creare uno spazio pubblico di cui si sentiva la mancanza ove i cittadini potessero incontrarsi, chiacchierare e dialogare. Con la stessa pietra di Trani rinnovammo la pavimentazione anche di corso Trinità e di corso Garibaldi. Il progetto fu completato con il rinnovo della pubblica illuminazione. Sostituimmo le antiche lampade a sospensione con la palificazione attuale. Ricordo il dibattito in giunta per decidere se l’illuminazione dovesse essere a luce bianca o a luce gialla.
Altri tempi! La politica non delegava tutto ai tecnici e si occupava anche degli aspetti minori. Vinse il partito della luce bianca: lampade di 125watt a vapore di mercurio! Come al solito non organizzammo alcuna cerimonia di inaugurazione, ritenevamo semplicemente di aver compiuto il nostro dovere. Eravamo soddisfatti dell’appassionata partecipazione dei cittadini che sostavano attenti durante i lavori ai bordi del cantiere… controllandone l’avanzamento. Talvolta interloquivano con gli operai o il capocantiere se ritenevano che qualcosa non stesse andando per il verso giusto o addirittura, da severi guardiani dell’interesse pubblico, chiedevano spiegazione se i lavori venivano sospesi per qualche giorno. Fu una bella esperienza! A pensarci bene la vera inaugurazione la fecero proprio i cittadini quando a poco a poco cominciavano a darsi appuntamento… “alla villa Bianca”. E tutti capivano dove fosse.