Un locale di non più di 30 metri quadri, negli anni ’70, che si affacciava sul piazzale della stazione. Era il baretto di Franco Covelli che riuscì ad attirare nell’allora periferia del paese, frotte di casalini, desiderosi di gustare un gelato eccezionale anche nei mesi invernali.
Poi “Franchino” si allargò ed il suo Bar della Stazione si trasformò, quando costruirono le palazzine nella proprietà Guerra, in GranBarCremeria. È stato per anni un luogo di incontro tipico del paese, che raccoglieva comitive di giovani, famiglie e gruppi di politici che si davano appuntamento per commentare, tra un caffè e una granita, un nocciolato ed una cassata, gli ultimi avvenimenti del consiglio comunale o per ascoltare nelle calde serate estive musica dal vivo. Nella foto scattata negli anni 80 si riconoscono dei giovanissimi (da sinistra) Giovanni Pappalettera, Michele Cafagna, Damianuccio Marrone, Ninì Ungaro e sorridente , in fondo, il nostro Franchino Covelli.