La sezione comunale ANPI di Trinitapoli è intitolata a “Giuseppina Urbano e Nicola Leone”, due giovani eroi degli anni ‘40 che ci hanno consegnato un’Italia libera dal fascismo: la prima grazie alla sua attività clandestina, il secondo in virtù delle sue coraggiose gesta per le quali fu trucidato dai nazisti.
Giuseppina Urbano, figlia di Lodovico e di Lucia Palombo, nacque a Trinitapoli il 3 maggio 1911 e, dopo il suo matrimonio, si trasferì a Verona. Inquadrata nella Brigata “Avesani” dal 1° giugno 1944 al 30 aprile 1945, fu impegnata nel Veneto con incarichi di distribuzione di armi e munizioni e porta ordini. Collaborò e affiancò il marito, Michele Lanotte (di Barletta), maresciallo maggiore dei Carabinieri, partigiano combattente ferito, allora comandante della stazione dei Carabinieri di San Pietro in Cariano (VR). Dopo la cattura del marito, avvenuta da parte dei tedeschi nella prima decade dell’ottobre 1943, Giuseppina Urbano continuò la sua attività di partigiana nascondendo armi e munizioni. Pur avendo avuto, per ben tre volte durante l’occupazione tedesca, il marito arrestato, torturato dai nazifascisti e ferito in varie parti del corpo da raffiche di mitra ad opera delle Brigate Nere e pur avendo avuto gettate sulla pubblica strada dai nazifascisti tutte le sue masserizie, non abbandonò mai il suo impegno nella lotta di resistenza, fornendo sempre notizie e armi. Ricercata per molti mesi dalle autorità militari della Repubblica Sociale Italiana, riuscì a cavarsela in molti inseguimenti e a combattere contro i fascisti fino alla data della Liberazione.
Nicola Leone, figlio di Giuseppe e di Angela Leone, nacque a Trinitapoli il 6 agosto 1906 e divenne capitano di complemento nell’Autocentro di Savona. Ha combattuto, a partire dal 1° febbraio 1944, con il nome di battaglia “Piave”, nelle file della 3ª Brigata Garibaldi “Liguria”, che dall’agosto 1944 diventerà 3ª Divisione “Liguria Cichero”. Fu fucilato a Passo Mezzano Isoverde Campomorone (GE), l’8 aprile 1944 perché, come è scritto nella motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria: “In servizio militare alla data dell’Armistizio, del settembre 1943, opponeva con i suoi soldati strenua resistenza all’invasione tedesca. Ritiratosi in montagna, organizzava un distaccamento partigiano addestrandolo all’uso delle armi e sosteneva valorosamente con esso ripetuti e violenti attacchi di forze preponderanti nemiche. Dopo alcuni giorni di impari lotta, faceva ripiegare il distaccamento su posizioni più adeguate alla difesa, coprendo con il fuoco della propria arma la ritirata dei suoi uomini. Consumata fino all’ultima cartuccia, cadeva nelle mani del nemico pagando con la vita il suo eroico sacrificio.” Assieme a Nicola Leone, furono fucilati: Giovanni Campora, 19 anni; Ettore Binci, 20 anni; Giacomo Rivera, 19 anni; Serafino Dellepiane, 21 anni; Rizzardo Giuliani, 40 anni; Giuseppe Gastaldo, 21 anni; Andrea Prasio, 35 anni; Battista Trucco, 19 anni; Primo Cavallieri, 19 anni; Amerigo Frediani, 19 anni; Elio Grondona, 19 anni; Giovanni Dellepiane, 19 anni; Carlo Pouschin, 38 anni; Liliano Giordano, 20 anni e quattro ignoti.
Il 25 aprile, la sezione trinitapolese dell’ANPI renderà onore ai partigiani di Trinitapoli e a quelli di tutta l’Italia, apponendo alle ore 11 una corona di fiori nella strada intestata a Capitan Leone, dove si trova anche il sito della sua casa natale. Sono centinaia e continuano a crescere le manifestazioni in tutta Italia per il 25 aprile. Una grande giornata di Liberazione dai fascismi e dalle guerre. A Milano interverranno, tra gli altri, il presidente nazionale ANPI, Gianfranco Pagliarulo; Pif; il sindaco, Giuseppe Sala. Parteciperà anche lo scrittore Antonio Scurati. A Roma prenderanno la parola, dal palco di Porta San Paolo, un rappresentante del Comune, Roberto Salis e la presidente dell’ANPI provinciale, Marina Pierlorenzi.
Via: Corriereofanto