Primm u dent e po’ u parent
La carriera del dott. Pasquale De Lillo e di altri professionisti è un esempio emblematico del connubio tra interessi professionali e cattiva politica che ha caratterizzato le amministrazioni di Feo.
Costretto nel novembre 2011 a lasciare la carica di assessore al Bilancio, dovendo il sindaco di Feo nominare una donna in giunta, a causa del ricorso giudiziario della consigliera Annamaria Tarantino e di Antonietta D’Introno, il dott. De Lillo venne risarcito con la nomina ad amministratore unico della società del Comune TRIBIGAS SRL con un compenso mensile di euro 1.493. Tale nomina venne fortemente contrastata dalla consigliera Tarantino per vari motivi. Dal 2003 sino a quel momento, quell’incarico era stato conferito al segretario comunale o a un dipendente con una modesta maggiorazione dello stipendio.
Con la nomina di un professionista esterno il Comune si accollava una spesa giustificata solo da ragioni di politica clientelare e non certo per acquisire particolari competenze professionali, tra l’altro niente affatto richieste. “Quando lei (sindaco) ha deciso di dare questo incarico all’esterno tuonava la consigliera Tarantino durante il consiglio comunale del 15 ottobre 2015 di certo non le è passato nemmeno per un secondo per la testa, per esempio, di fare un concorso, un avviso pubblico, una valutazione comparata di qualche curriculum vitae (…). Ha deciso di prendere il suo assessore alle Finanze defenestrato e gli ha dato un posto più comodo e più remunerato all’interno di una società (…). Tutto il contrario di quanto diceva in campagna elettorale “basta ai favoritismi, basta ai clientelismi, basta alle nomine che non siano imparziali.”
E non giustifica nemmeno la sua scelta”. In quella occasione la consigliera Annamaria Tarantino, insieme ai consiglieri Brandi e Storelli, contestò anche l’illegittimo aumento del compenso mensile elevato da 1.440 a 1.800 euro. Alla fine di un lungo dibattito, il sindaco Di Feo dovette riconoscere l’errore commesso e il Consiglio all’unanimità annullò l’aumento. A tutt’oggi il Comune ha speso per l’amministratore unico circa 220.000 euro. Nonostante queste critiche l’ascesa del dott. De Lillo e dei suoi parenti non si arrestò.
A consolidare la sua posizione arrivò nel 2016 la elezione a Consigliera comunale della sorella Antonella De Lillo, a sua volta ascesa al ruolo di assessore il 7 novembre 2018. Nel frattempo il dott. Franco Curci, collega di studio, venne nominato amministratore unico dell’altra società comunale denominata Bitrigas con il compenso mensile di 1.000 euro.
La relazione tra gli amministratori, i loro parenti e amici e le attività economiche gestite dal nostro comune, nel passare degli anni si fanno sempre più strette, sino a configurare un gigantesco conflitto o confusione di interessi. La Tribigas da parecchi anni acquista e vende anche energia elettrica.
Nel 2016, con sede a San Ferdinando si costituisce una società denominata 3 ENERGIA S.R.L. per acquistare e vendere gas ed Energia elettrica, insomma una concorrente della nostra società. Si scopre che i soci sono tre casalini: Tedesco Gerardo, nipote dell’assessore Tedesco Giustino e Cognetti Giuseppe, genero del dott. Pasquale De Lillo, il fratello dell’assessora Antonella De Lillo ed il sig. Sarcina Nicola. Il controllo della famiglia De Lillo sulla gestione del gas si rafforza e si completa con la nomina il 30 settembre 2018 dell’avvocatessa Nunzia De Bari, di San Ferdinando di P. a responsabile dell’Organismo di Valutazione dei risultati di gestione della Tribigas; anch’essa parte del cerchio magico dell’assessora De Lillo.
Della sua presenza in amministrazione beneficia anche l’architetto Giovanni Basanisi, collega di studio del marito dell’assessora De Lillo, ingegnere Ruggero Miccoli. Si tratta dell’architetto che ha ricevuto, tra gli altri, l’incarico di progettare il Largo del Ricordo non per la sua competenza ma per “affinità politica” con l’amministrazione, così come l’assessore Emanuele Losapio ha dichiarato con arrogante disinvoltura durante l’ultimo consiglio comunale. Il GAS non ha fatto solo la fortuna della famiglia De Lillo e del suo cerchio magico ma ne ha beneficiato anche il papà del consigliere comunale Ludovico Peschechera.
Subito dopo la elezione del 2011 la Tribigas stipula una convenzione a tempo indeterminato con l’avvocato Savino Peschechera “per il recupero dei crediti di somme di danaro dalla stessa maturati nei confronti dei propri clienti, crediti di importo da accertare e comunque non inferiori complessivamente a 100.000 euro” (…). Questa mappa ampia e ramificata è stata disegnata con la partecipazione attiva del sindaco di Feo che da sempre, come il suo babbo, è restato fedele all’antico proverbio “Primm u dent e po’ u parent”.
Per il clima intimidatorio che incombe sul nostro paese l’autore ha chiesto di omettere la sua firma.